Riprogettare la Città
"Abbiamo creato una società e una organizzazione della vita e del lavoro che richiede le auto."
Queste riflessioni un po' disordinate nascono da uno scambio di battute con degli amici e partono da questa frase: "il problema non è trovare il posto per venti biciclette ma per duecento auto".
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Una delle "novità" di cui si sente parlare è la città a 15 minuti (in realtà risale agli anni '20 del secolo scorso), una città multicentrica in cui tutti i servizi siano a disposizione dei cittadini ad una distanza massima di 15 minuti a piedi o in bicicletta.
Ovviamente non si tratta di costringere le persone a stare nel proprio quartiere ma di creare una organizzazione urbana più efficiente e più giusta.
Ad alcuni può sembrare utopico ma Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, questa idea l'ha fatta sua e la sta attuando nella capitale francese: ridurre l’esigenza di mobilità privata e diminuire il numero dei mezzi di proprietà per non congestionare lo spazio pubblico che diventa di vitale importanza. -
Il legislatore è gli amministratori non devono rincorrere il mondo dell’industria nel regolamentare i mezzi ma devono regolamentare “la strada”, la ripartizione dello spazio deve partire dall'assunto: ”l’auto non può essere il mezzo protagonista della strada stessa.”
Non possiamo permettere che i marciapiedi siano trasformati in parcheggi per auto, strade urbane a due o tre corsie per senso di marcia riservate alle sole auto.
La strada va condivisa tra tutti gli utenti, lo spazio deve essere ripartito tra trasporto pubblico, mobilità condivisa, mobilità attiva. -
Non si può più pensare a delle città con circonvallazioni interne per collegare sterminate periferie con il centro e tra di loro piuttosto si deve offrire ai cittadini che vi risiedono di trovare tutti i servizi necessari a poca distanza dalle loro abitazioni e questo non può che riflettersi positivamente sulle necessità degli spostamenti e più in generale sulla qualità della vita. Una città multicentrica.
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Gli eventi recenti, come la pandemia e gli eventi climatici estremi, ci obbligano a un progressivo cambiamento, dobbiamo da subito rivolgere più attenzione all'ambiente naturale e alla natura in città.
Alberi e giardini diventano non solo un elemento estetico ma soprattutto "strutture" funzionali a creare un ambiente cittadino più sano, più piacevole e vivibile.
Le città deve diventare come uno dei luoghi più naturali possibili dove poter trovare tutto il necessario per vivere IN CITTÀ, possibilmente a 15 minuti.