L'Onda Verde della Bicicletta
Pochi giorni fa, il 3 giugno si è celebrato il World Bike Day, la giornata mondiale della bicicletta istituito dalle Nazioni Unite per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di mobilità attiva e sostenibile.
Anche l’Europa, attraverso la Dichiarazione Europea sulla Ciclabilità, ha adottato ufficialmente una politica sulla mobilità attiva a livello europeo che riconosce la bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile, accessibile, inclusivo, economico e salutare, con un forte valore aggiunto per l’economia dell’UE. Tralasciando i Paesi dove la bici è un mezzo largamente diffuso, la bici sta vivendo un vero e proprio boom in molti altri Paesi e anche in Italia si sta registrando un uso sempre più diffuso. I numeri parlano chiaro:
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a Milano sulla pista ciclabile di corso Buenos Aires nel corso del 2023, secondo i dati registrati dalla Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio (AMAT) sono stati registrati un milione e mezzo di passaggi e anche i dati economici legati all’ecosistema della bicicletta sono ragguardevoli;
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Banca Ifis nel suo rapporto 2023 ha stimato che l’impatto economico del sistema bici nel turismo in bicicletta è stato di 7,4 miliardi di euro e che si prevede un’ulteriore crescita.
Si direbbe quindi che la mobilità attiva, sia a livello urbano che a livello diportistico, sia sempre più gradita agli italiani. Tuttavia la strada da percorrere, affinché la mobilità ciclistica possa entrare a pieno titolo nel sistema di spostamento quotidiano, è ancora irta di ostacoli.
La proposta di modifica del Codice della
Strada di fatto scoraggia l’uso della bici
Le nuove regole che si vogliono introdurre in materia di circolazione stradale purtroppo non rendono più sicure le nostre strade ed è proprio la percezione della sicurezza che induce molte persone a non utilizzare questo mezzo che, come già detto, contribuirebbe a snellire il traffico urbano.
Recentemente FIAB Brindisi ha svolto un sondaggio a livellourbano, "10 domande sulla mobilità ciclistica", coinvolgendo anche residenti di comuni limitrofi che, per svariati motivi, vedono il capoluogo come punto attrattore dei loro interessi. Alla domanda (a risposta multipla) “Quali sono a tuo parere i punti di debolezza dell’adozione della bici da affrontare nel prossimo futuro nella nostra città/territorio“ ne è risultato che la sicurezza stradale (81,9%) è il principale nodo da dipanare seguito dalla scarsa sensibilità delle amministrazioni locali (69,4%)
La percezione di insicurezza è quindi quella che più incide nel non uso della bici e a questa domanda non può che rispondere la politica con la realizzazione di infrastrutture adeguate alla ciclabilità e mirate campagne di sensibilizzazione affinché si possa transitare verso una mobilità più attiva con gran beneficio per tutti.