La chiesa di Santa Maria dell'Alto
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- Pubblicato: Lunedì, 15 Febbraio 2021 14:18
Tra San Donaci e Campi Salentina, su una piccola altura, si trova la chiesa di Santa Maria dell'Alto. Andiamo a visitarla, una facile escursione partendo da Brindisi. Lo stile romanico della chiesa fa datarne la costruzione intorno al XIII – XIV sec. La facciata presenta un protiro e un rosone di epoca successiva, il portale era presumibilmente completato da due colonnine, oggi scomparse, tipico nelle strutture romaniche. Curiosamente, nelle pareti di sinistra e di destra si trovano incastonate due colonne con capitello di stile dorico. La copertura dell'edificio è costituita da un tetto a spiovente restaurato in tempi moderni. La parte retrostante della chiesa è caratterizzata da una particolare stretta monofora. Questi elementi fanno ritenere agli studiosi che l'abside sia un elemento rimaneggiato ma superstite di una precedente chiesa paleocristiana, datata al VI secolo. L'interno è articolato in tre navate, divise da sei archi a sesto acuto sostenuti da pilastri ottagonali. Peculiare è la bicromia (bianco e ocra) a fasce alternate degli archi che fanno subito pensare ad altre due chiese coeve di Brindisi: La Madonna del Casale e la chiesa del Crocifisso. Sul lato sinistro della navata, sono visibili tracce degli affreschi che dovevano ricoprire la parte centrale della parete. Probabilmente questa chiesa si trovava su una deviazione della Via Appia che diramandosi da Oria si innestava sulla Via Traiana Calabra a sud di Brindisi e permetteva di raggiungere più velocemente Lecce. A dar forza a questa ipotesi ci sono, quasi disposti in linea, la chiesa di San Pietro di Crepacore (Torre Santa Susanna), le terme di Malvindi (Mesagne), il tempietto di San Miserino e, più avanti, l'abbazia di Cerrate. Addentrandosi nella macchia un'altra costruzione si impone alla vista, è una villa di stile neoclassico anch'essa in stato di abbandono. Costruita nei primi anni del 1800 come Villa-Tempio, si ispira, sebbene con dimensioni e armonie più modeste, alla palladiana villa Capra, più famosa come La Rotonda. L'interno della villa è costituito da un vano centrale di forma esagonale e da una serie di vani con copertura a volta. Il portico d'ingresso è arricchito da due colonne in pietra leccese e da una scalinata. Le facciate sono decorate da cornici marcapiani in pietra leccese di pregevole fattura.
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