Copyright 2025 - Tutti i diritti riservati. Resp. servizi informativi Mauro Destino

Bosco Preti e il Tempietto di San Miserino

Scarica come File GPX

Distanza: kilometer
Nome:
Elevazione (min): meter
Elevazione (max): meter
Elevazione (guadagno): meter

Il territorio brindisino offre molteplici possibilità agli escursionisti in bicicletta come ad esempio un facile percorso che partendo dalla città, attraversando strade di campagna, passa per Bosco Preti per giungere al tempietto di San Miserino. Si tratta di un facile percorso ad anello, lungo una cinquantina di chilometri, alla portata di tutti. Il percorso presenta alcuni tratti di strada a fondo naturale che possono essere percorsi agevolmente da qualsiasi bicicletta eccetto quelle da corsa. Il Bosco Preti è quanto rimane dell’antica area ben più vasta, un piccolo nucleo di circa due ettari di pura sughereta, uno studio del 1995 riporta che il bosco ricopriva un area ben più vasta di circa sedici ettari. I Boschi residui del brindisino oltre Bosco Preti sono quelli di Santa Teresa, dei Lucci e Colemi, queste aree sono inserite in un ambiente a forte vocazione agricola e rappresentano le poche aree di rifugio per varie specie animali. Per la presenza di specie ed habitat d’interesse comunitario, l’area è stata inserita nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria. Il tempietto di San Miserino è ritenuto uno dei luoghi del culto paoleocristiano più antichi di tutto il Salento. La costruzione, ascrivibile intorno al IV secolo, ha una pianta ottagonale, coperta da una cupola che poggia su pilastri con capitelli decorati da foglie d’acanto datati al VI sec. Nei quattro vani angolari si aprono delle nicchie e all’esterno dovevano esserci due avancorpi, uno dei quali è ancora visibile. Il pavimento era ricoperto da un mosaico bicromo bianco/nero e la cupola e le absidi presentano ancora tracce di colore, che fanno suppore che le pareti fossero tutte affrescate. Questo tipo di struttura, ad opus caementicium (tecnica edilizia caratterizzata dall’uso di malta e pietre) era presumibilmente un ninfeo o un ambiente termale, poi dedicato al culto cristiano in epoca tardoantica, come testimoniano i resti di affreschi medievali. Dopo un lungo abbandono che ne ha gravemente compromesso la struttura e le decorazioni, nel 1995 il tempietto è stato dichiarato d’interesse culturale da parte del Ministero dei Beni Culturali, che lo ha acquisito nel 1997 con un atto di espropriazione per pubblica utilità dei beni. In tale occasione è stato iniziato un restauro, mai completato, che ha visto unicamente l’inserimento di alcuni puntelli a tutela della struttura. Da allora il tempietto è rimasto deturpato da queste strutture provvisorie che nel frattempo stanno cedendo anch’esse, mentre le decorazioni sono sempre più compromesse.


 Risorse:

Search

f t g m