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Maria Santissima di Belvedere

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Distanza: kilometer
Nome:
Elevazione (min): meter
Elevazione (max): meter
Elevazione (guadagno): meter

 

Tra le mete facilmente raggiungibili partendo in bici da Brindisi, situato su un'altura nei pressi di Carovigno, c'è il santuario di Maria Santissima di Belvedere. Il percorso, lungo una sessantina di chilometri si snoda su strade secondarie con qualche tratto di strada a fondo naturale e non presenta difficoltà.

Il santuario è stato costruito su due piani di grotte e si narra che la grotta sia stata scoperta quando una giovenca vi sarebbe caduta dall'alto scivolando tra i rovi che ne ostruivano l'ingresso e che con i suoi muggiti avrebbe richiamato l'attenzione del bifolco che accudiva la mandria, questi, per recuperarla si inoltrò in un angusto passaggio scoprendo così una cripta sotterranea con l'affresco della Vergine, davanti alla quale l'animale sembrava inginocchiato, per attirare l'attenzione dei contadini vicini, il mandriano legò un fazzoletto colorato (chiamato in dialetto n'zegna) al proprio bastone e cominciò a lanciarlo in aria. Tuttora il sabato dopo Pasqua, per ricordare l'evento, una lunga processione si snoda per le vie del paese partendo dalla Chiesa Matrice e insieme alla sacra immagine della Madonna, a San Giuseppe, a San Giacomo e Filippo, e alle congreghe con i loro meravigliosi stendardi colorati, raggiunge il piazzale antistante il Santuario.

Nel 1875, il santuario ricevette la forma attuale, a seguito dei lavori di restauro e ampliamento. Dalla chiesa superiore, attraverso una scalinata, si accede alle grotte, tradizione vuole che durante la discesa bisogna recitare un preghiera per ogni gradino, per far sì che, all'arrivo, dinanzi l'immagine della Madonna di Belvedere ci sia stata una “purificazione dell'anima”. Lungo la breve scesa della prima scalinata, si trovano sulla destra una statuetta della Madonna di Finibus Terrae, forse opera di Stefano da Putignano mentre sulla sinistra è conservato il quadro della Madonna di Belvedere. La seconda scalinata che conduce alla cripta inferiore è più stretta e lunga rispetto alla prima, al centro di questa seconda sala troneggia un altare con un dipinto della Vergine con in braccio il Bambino.

Si sa per certo che il santuario fino al XII secolo era dedicato al culto Micaelico, culto di importazione orientale risalente ai primi secoli d. C., e si può ragionevolmente supporre che la grotta, come tante altre chiese rupestri, sia stata usata dai monaci Basiliani che, a seguito della persecuzione iconoclasta (VIII sec.), si rifugiarono in Puglia

 


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